Apprendimento in movimento
L’apprendimento è un processo che dura tutta la vita. Situazioni di apprendimento si trovano in tante occasioni della vita quotidiana, non solo a scuola. Ognuno di noi sviluppa fin dalla nascita il suo stile di apprendimento individuale ed unico.
Il movimento è un presupposto essenziale per l’apprendimento. Il feto sperimenta già nel grembo della madre le leggi della gravità. Basandosi su questa esperienza esso sviluppa l’udito e la vista.
Ogni movimento è un processo senso-motorio che è legato alla nostra conoscenza esatta del mondo fisico su cui si basa tutto l’apprendimento nuovo. Fin dalla nascita siamo spinti all’apprendimento; infatti il neonato impara a camminare passando dalla posizione sdraiata a quella seduta, al gattonare fino a stare in piedi.
L’apparato vestibolare responsabile del mantenimento dell’equilibrio, è collegato con i muscoli principali della schiena e dell’addome. Il loro primo lavoro consiste nell’alzare la testa. Questo permette al neonato di udire e vedere meglio. Nella posizione eretta o sdraiata sulla pancia il bambino rinforza attivamente i suoi muscoli della nuca. Il neonato esplora mani e piedi con la bocca e fa "giocare" i muscoli dei suoi arti. La libertà di movimento è molto importante per lui.
Se il bambino salta la fase del gattonare si possono manifestare più tardi delle difficoltà di apprendimento per esempio nella lettura. Il gattonare come movimento incrociato stimola lo sviluppo del corpo calloso quindi dei neuroni tra i due emisferi. In questo modo collaborano i due lati del corpo incluso le braccia, le gambe, le orecchie e gli occhi.
Gli organi sensoriali (occhi, orecchie, naso e lingua)si orientano secondo l’input dato dall’ambiente con ogni movimento della testa. I piccoli movimenti degli occhi permettono la vista tridimensionale e a lunga distanza, la percezione periferica e la focalizzazione su piccole lettere. Il movimento prepara anche alla percezione uditiva ed olfattiva.
La memoria muscolare del corpo è impregnata della conoscenza dei processi di movimento (sedere, camminare, correre e la consapevolezza spaziale).
Attraverso il movimento esprimiamo sul nostro viso emozioni come gioia, tristezza, rabbia, e così entriamo in interazione con gli altri.
Recenti ricerche hanno rilevato che due settori nel cervello, il ganglio basilare e il cervelletto, ai quali venivano attribuiti solo il comando del movimento dei muscoli, sono importanti anche per la coordinazione dei pensieri. Questi settori sono collegati con i lobi frontali, dove viene pianificato il comportamento futuro nel suo processo logico e temporale.
Dietro ogni lettera e ogni cifra scritta c’è un movimento. Lettere e cifre vengono percepite ed ancorate nella muscolatura e trovano espressione nel movimento della scrittura.
Ogni talvolta che facciamo dei movimenti mirati il cervello viene attivato e gli emisferi si integrano. Così si apre da sé la strada per l’apprendimento.
L’apprendimento implica la costruzione delle abilità. Ogni tipo di abilità si sviluppa attraverso il movimento dei muscoli. La scrittura si manifesta attraverso il movimento della mano e contemporaneamente si innesca un processo di pensieri.
Le parole pronunciate, causate da numerosi muscoli facciali della lingua e delle corde vocali, ci permettono di mettere ordine e sviluppare i nostri pensieri.
Tante persone possono pensare meglio quando fanno un’attività fisica come nuotare o camminare. Altri invece devono masticare qualcosa come una penna, una carota o una gomma per pensare meglio. Quindi il movimento aiuta a sviluppare i pensieri e di conseguenza l’apprendimento.